Progetto di studio
Luogo e Anno: Karlsruhe, Germania, 2004.
Prof. Alex Dill Collaboratori: Arch. Davide Randi
Karlsruhe è la terza città più grande del Land tedesco del Baden-Württemberg. Dal suo "cuore", caratterizzato da un centro in cui convergono il grande parco alberato e gli edifici storici del castello, si genera una struttura compositiva ad anelli concentrici. Nel castello convergono una serie di raggi che intersecano gli anelli concentrici, ciò costituisce "il telaio" su cui è strutturata la città. Si percepisce chiaramente la volontà di disegnare la città. Il tessuto edilizio, caratterizzato dalla tipologia con costruzione sul perimetro del lotto e corte interna, evidenzia queste direttrici colmando i vuoti che vengono a determinarsi. L'area di intervento è un vuoto urbano all'interno della cintura prossima al parco del castello. Gli edifici adiacenti sono a corte. Il principio compositivo è insito nella città e l'edificio ne risulta completamente partecipe. Abbiamo deciso di mantenere la tipologia dell'edificio a corte reinterpretando la composizione degli elementi base e conseguentemente la fruizione dello spazio interno, attraverso un gioco di volumi, elementi sfuggenti ma ordinati secondo le due generatrici, trasparenze e fluidità nella fruizione degli spazi. In questo modo abbiamo voluto entrare in armonia con la logica compositiva della città con una provocazione rispetto le soluzioni progettuali degli edifici circostanti, molto più scatolari, ripetitivi, chiusi e asettici. Questo risultato è stato raggiunto grazie all'utilizzo di elementi quali setti e piani anzichè murature di tamponamento e forature. I vari livelli sono concepiti come piastre sostenute da setti disallineati e orditi lungo le direzioni dominanti. L'effetto è quello di un'edificio altamente dinamico e trasparente, aperto e moderno, semplice e potente.
Le sale espositive sono collocate nel corpo rivolto verso la città; qui l'edificio si relaziona con il viale circolare che assume una forte valenza dinamica e induce una "spinta" sugli elementi dell'edificio, come se il viale fosse metaforicamente un fiume il cui flusso orienta gli elementi.
Sul lato verso il parco si predilige una maggiore trasparenza disponendo i setti in direzione radiale. Questa scansione ricorda i portici presenti su questo lato presenti in tutti gli altri edifici. I setti fuoriescono dalle vetrate e tagliano come lame i piani, i quali scivolano l'uno sull'altro in modo da percepire uno scorrimento in direzione radiale che provoca una forte sensazione di scambio tra interno ed esterno.